Andar per sapori

Andar per sapori
Foto di F Ceragioli | CC-BY-SA-3.0 | fonte

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Programma

Visita ad un allevamento di capre con produzione di formaggio, il latte di queste capre viene totalmente lavorato nel caseificio dell’azienda e la lavorazione è effettuata esclusivamente “a crudo” per mantenere intatte le particolari proprietà dietetiche del latte: la sua composizione chimica è la più simile, dopo il latte d’asino, a quella umana, i grassi contenuti vanno da un max del 4%, all’inizio della lattazione, ad un minimo del 2.7% nel periodo estivo. Il contatto con la natura che si può avere in cascina è l’occasione ideale per i bambini e anche per i più grandi per poter scoprire come nascono i prodotti alimentari, come vivono gli animali e quali sono i mestieri della campagna.

A seguire potrete pranzare in un agriturismo dove potrete degustare i prodotti tipici piemontesi accompagnati dai vini della zona.

La vostra giornata prosegue con la visita ad un caseificio, alla scoperta delle lavorazioni del latte che portano alla produzione dei formaggi tipici della nostra zona. Al termine potrete acquistare gli stessi prodotti che avete visto in produzione.

La vostra giornata proseguirà con una visita in cantina dove vi permetterà di scoprire le peculiarità dei DOCG della zona ed acquistare i vini direttamente dal produttore. L’Alto Piemonte offre una vasta gamma di eccellenze vinicole: dai grandi nebbioli invecchiati ai rossi freschi e giovani, ai rosati ed ai bianchi, in grado di accontentare un’ampia fascia di consumatori. E’ un’area geologicamente molto diversificata, dalla quale l’abilità e la passione dell’uomo, nel tempo, hanno saputo ricavare eccellenti vini.

A farla da padrone è indiscutibilmente il Nebbiolo, che da sempre da vini nobili ed eleganti e di struttura complessa, affiancato da vitigni autoctoni come Vespolina, Uva rara, Croatina e Erbaluce. L’alto Piemonte può vantare la presenza di tre importantissimi vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita quali il Gattinara e il Ghemme, entrambi a base di Nebbiolo e di lungo affinamento in legno e L’Erbaluce di Caluso, vino bianco prodotto dall’omonimo vitigno Erbaluce. Numerosi ed altrettanto importanti sono i vini a Denominazione di Origine Controllata: Boca, Bramaterra, Carema, Fara, Lessona e Sizzano anch’essi a base Nebbiolo e di lungo affinamento in legno.

In serata trasferimento in albergo per la cena e il pernottamento.

Dopo la colazione partenza per il lago d’Orta dove potrete visitare il Sacro Monte, che a differenza degli altri Sacri Monti, quello di Orta è l’unico interamente dedicato ad un santo, le 20 cappelle che lo compongono raffigurano infatti episodi della vita e dei miracoli di San Francesco d’Assisi. A seguire visita del borgo di Orta inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia, imbarco per l’isola di San Giulio e pranzo sull’isola.

Nel pomeriggio possibilità di visitare la basilica romanica, il palazzo vescovile e l’abbazia.

A metà pomeriggio rientro ad Orta e partenza per visitare una riseria nel vercellese dove il proprietario saprà illustrarvi le tecniche di produzione dalla spiga al prodotto finito. Il riso è approdato nel Vercellese, nella metà del 1400, portando grandi cambiamenti sia nello stile di vita che nel paesaggio.

Nel corso dei secoli si sono operate importanti opere di bonifica e di irrigazione, che hanno modificato radicalmente l’ambiente e favorirono lo sviluppo della cascina a corte chiusa, struttura abitativa tipica della civiltà agricola vercellese. La piana vercellese è dominata dalla coltura del riso. Chilometri e chilometri di risaie fanno di questo vasto territorio un ambiente affascinante e suggestivo. Anche se il ciclo del lavoro della risaia è oggi completamente meccanizzato, l’ambiente conserva ancora il fascino dei tempi antichi.

Le Piane del Riso rappresentano un patrimonio storico, culturale e territoriale unico in Europa, da tutelare e valorizzare. Nel Vercellese si coltivano oltre 100 varietà di riso; tra lr più importanti abbiamo: Baldo: varietà “giovane” derivante dall’Arborio, Arborio: è un riso storico di enorme successo, Nuovo Maratelli: tornato a essere prodotto dopo anni di abbandono, è sicuramente uno dei risi che ha fatto la storia della risicoltura, Sant’Andrea: tipico della Baraggia, Carnaroli: tra le grandi varietà di riso superfini, Balilla: detto anche Originaria, essendo la prima varietà di riso coltivata in Italia.

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